Descrizione
Oggi ci troviamo riuniti nel parlamento sardo per dire con forza NO!!! all’ennesimo sonoro schiaffo alla dignità dei territori, dei sardi e della nostra Sardegna, la cui dignità viene calpestata dall’inserimento di 14 comuni nella Carta Nazionale delle Aree individuate come idonee a diventare delle pattumiere per le scorie nucleari.
Vorrei ricordare che questi rifiuti radioattivi europei provengono da quattro ex centrali nucleari chiuse dopo il referendum abrogativo del 1987 e attualmente stoccate, in gran parte, in Gran Bretagna e in Francia.
Il Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna oggi è qui presente al completo, insieme ai 14 sindaci dei comuni direttamente coinvolti, per contrastare questo scempio che disconosce la volontà dei sardi espressa con forza nel 2011 con il referendum consultivo popolare e un voto per il 97% contrario alla localizzazione delle scorie radioattive nell’isola.
Certo, quella consultazione non aveva per sua natura un carattere vincolante per il legislatore ma, oggi, a distanza di dodici anni è inaccettabile che non si tenga per nulla in considerazione la scelta consapevole di un milione e mezzo di sardi. Questo è l’ennesimo schiaffo che riceviamo dopo i recenti e ripetuti tentativi di colonizzazione dell’isola da parte delle multinazionali dell’eolico, per non parlare della discussione parlamentare sulla Finanziaria che di fatto viola il principio di insularità e la coesione economica e sociale. È scandalosa la disparità di trattamento tra le due isole: allo stanziamento di 14,6 miliardi di euro previsto per la Sicilia, con la realizzazione del Ponte sullo Stretto che si tradurrà in collegamenti concreti con l’Europa e i flussi turistici internazionali, si contrappongono i miserrimi 5 milioni di euro che di fatto condannano l’isola all’emarginazione. Insomma, un fil rouge su cui si stanno muovendo da tempo i governi che si sono succeduti senza mostrare alcun interesse per l’isola e anziché aiutarci ad uscire dall’atavica arretratezza, in barba alla costituzione, continuino ad affossarci.
Voglio ribadire in questa sede che nessun territorio dell’isola darà la sua adesione alla possibilità (paventata dal Governo per gli enti territoriali e le strutture militari), di presentare candidature alternative, entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta.
Il Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna, in virtù della legge istitutiva del Cal (che attribuisce la possibilità di promuovere la questione di legittimità costituzionale su atti legislativi dello Stato ritenuti lesivi delle prerogative delle autonomie locali), chiede al presidente della Giunta regionale l’impugnazione della legge Finanziaria nazionale, in questi giorni in discussione in Parlamento, perché viola il principio di insularità garantito dall’articolo 119 della Costituzione.
Decidiamo quali azioni forti intraprendere insieme per uscire dall’impasse di emarginazione in cui si trova oggi la Sardegna: noi siamo anche pronti a scendere in piazza. Questo delle scorie è un tema trasversale che richiama all’unità di intenti per preservare la nostra isola, rivendicare con forza la volontà di proteggere e valorizzare la nostra cultura millenaria, le bellezze naturalistiche e l’immenso patrimonio storico archeologico.
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Ultimo aggiornamento
21/12/2023 13:20