Descrizione
Non solo un adeguamento economico-retributivo degli stipendi dei dipendenti locali ma la necessità di dare corpo ad una riforma strutturale e complessiva del pubblico impiego regionale. Su questa ratio poggia la creazione di un comparto unico richiesta dal Consiglio delle Autonomie Locali, riunito questa mattina nella sede di piazza Palazzo a Cagliari.
Centralizzare la ripartizione giuridico - amministrativa del personalecon la costituzione di un’agenzia suddivisa in sedi territoriali in grado di gestire la distribuzione dei dipendenti per venire incontro ai bisogni e alle reali necessità delle diverse comunità, rientra nello sforzo organizzativo indispensabile per abbattere gli attuali squilibri e le disomogeneità di competenze, saperi e professionalità, oggi centralizzati in Regione e non allocati nei comuni.
Nei territori, c’è l’urgenza di utilizzare le ingenti risorse messe a isposizione dall’Europa e dal PNRR e che per mancanza di professionalità, si rischia di non riuscire a spendere. C’è poi il problema legato ai numerosi pensionamenti e al relativo turn over. È indispensabile una revisione di tutto il comparto per l’attuazione
di politiche del personale strettamente funzionali alla visione di uno sviluppo dei territori, di una maggiore mobilità legata alle esigenze anche personali di conciliazione di tempo lavoro e un’opportunità di crescita
professionale per l’intero comparto. La proposta di legge n.329 sul comparto unico regionale, a firma di una ventina di consiglieri regionale, si è arenata nel 2022. Il Cal, riunito in seduta congiunta con le commissioni Autonomia, Lavoro, Istruzione, Bilancio e Finanze, Insularità e Pari Opportunità, sentito il parere dell’esperto di soluzioni integrate, Paolo Deidda, ha chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale Enti Locali, Aldo Salaris.
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Ultimo aggiornamento
05/09/2023